Dopo il primo lavoro "Hercules & Love Affair" talmente tanto di successo da far ballare mezzo mondo, Andrew Butler e soci tornano in "pista" con un nuovo album a distanza di tre anni che nulla ha da invidiare al precedente.
Orfani della meravigliosa voce di Antony Hegarty, il quale si è concentrato maggiormente nella sua carriera solista, il gruppo non si è affatto perso d'animo anzi ha sfornato un album "Blue Song" che più disco non si può.
L'attitudine danzereccia del collettivo di Brooklyn e superlativa, l'ascolto provoca istantaneamente l'effetto desiderato, ovvero la difficoltà oggettiva a controllare lo shekeramento corporeo. Notevoli le features, degna di nota sopratutto quella di Kele Okereke voce dei Block Party che di certo non fa rimpiangere il già citato Antony.
Singoli come "My house" e "Painted eyes" (a mio avviso una vera chicca) son già diventati degli inni nei "leather bar" che tanto fanno tendenza aldilà dei ponti di NYC.
Il sound è caratterizzato sopratutto dalle chiare influenze Disco e Classic House, ma al contrario del precedente lavoro si notano fermenti 80's che anche se attualizzati, in qualche modo ricordano lavori prettamente da dancefloor dei New Order.
TRACKLIST:
"Painted eyes"
"My house"
"Answers come in dreams"
"Leonora"
"Boy blue"
"Blue song"
"Falling"
"I can't wait
"Step up"
"Visitor"
"It's alright"
"Painted eyes"
"My house"
"Answers come in dreams"
"Leonora"
"Boy blue"
"Blue song"
"Falling"
"I can't wait
"Step up"
"Visitor"
"It's alright"
