Assolutamente no! I Jamaica non hanno nessuna radice di origine caraibica. We're now called Jamaica. Because this is a great band's name, because we,re off for a fresh start we hope you follow.
French from Paris, Antoine Hilaire e Florent Lyonnet, son balzati alle cronache del mainstream con il loro ultimo lavoro "No Problem"
Ascoltando i Jamaica la prima cosa che viene in mente è l'immediato paragone con i connazionali Phoenix, ma la percezione dei suoni e dei testi è più immediata e decisamente più pop della band di Tomas Mars &Co. "No Problem" è stato prodotto da due mostri sacri della musica elettronica francese, Xavier de Rosnay il meno barbuto dei due Justice, band di culto del panorama electro, e da Peter Franco, ovvero l'ingegnere del suono "scalpellino" che per decenni ha smussato il lavoro grezzo dei "the best in France" Daft Punk, quindi una coppia di tutto rispetto ed un buon biglietto di presentazione al cospetto di pubblico e critica.
Ascoltando i Jamaica la prima cosa che viene in mente è l'immediato paragone con i connazionali Phoenix, ma la percezione dei suoni e dei testi è più immediata e decisamente più pop della band di Tomas Mars &Co. "No Problem" è stato prodotto da due mostri sacri della musica elettronica francese, Xavier de Rosnay il meno barbuto dei due Justice, band di culto del panorama electro, e da Peter Franco, ovvero l'ingegnere del suono "scalpellino" che per decenni ha smussato il lavoro grezzo dei "the best in France" Daft Punk, quindi una coppia di tutto rispetto ed un buon biglietto di presentazione al cospetto di pubblico e critica.
I suoni del disco si presentano come un ibrido molto interessante di rock made in UK e sperimentazione francese, le chitarre sia in versione elettrica che acustica rimangono sempre ovattate e controllate dall'elettronica, ma di distinguono anche per una forte presenza di virtuosismi ed assoli fortemente influenzati dalla tradizione 70's. La ritmica di percussioni e batteria non disdegnano uscite e battute più danzerecce, strizzando l'occhio sia ai già citati Phoenix ma anche a realtà ibride come Animal Collective e Flaming Lips.
“I think I like U2” e “Short and entertaining”, di cui vi alleghiamo il video, sono indubbiamente i pezzi con una marcia in più. Il secondo, in particolare, è una vera hit dal ritornello “radiofonico” che una volta entrato in testa risulta davvero difficile da togliere. Apprezzabile anche il video che accompagna il brano, che vede la simpatica partecipazione di Igor Cavalera, storico batterista dei Sepultura.
Degna di nota è anche “When do you wanna stop working” che chiude questo disco d’esordio che scorre via davvero piacevole e sorprende per freschezza e originalità.
