Tutti più o meno sappiamo cosa sia il surriscaldamento globale: la temperatura terrestre aumenta, i ghiacciai si sciolgono, aumenta il livello dei mari. Ma se le maree arrivassero nelle nostre città?
Spesso pensiamo che i disastri ambientali siano sempre eventi lontani nel tempo e nello spazio. Che ci frega se petrolio finirà tra 100 anni o se qualche atollo nell'Oceano Pacifico finirà sommerso? L'acqua alta a Venezia è caratteristica e se la corrente del golfo si attenua non è colpa del disastro BP, in fondo Londra con la neve fa più Natale no?
I problemi dell'ambiente invece non sono lontani, anzi sono proprio dietro l'angolo. Proprio partendo da questa idea l'agenzia canadese Sping ha realizzato questa campagna a forte impatto per la David Suzuki Foundation, una fondazione che si occupa di tematiche relative ai cambiamenti climatici. Migliaia di cozze sono state riciclate dai ristoranti della canadese Vancouver per realizzare questo progetto: i volontari della Suzuki Foundation si sono armati di colla e hanno attaccato le cozze e altre conchiglie marine su dei teli per ricreare l'effetto bassa marea. Il tutto poi è stato fissato su alberi, lampioni, pali della luce e semafori del centro città. Solo un cartello per avvisare i passanti che il riscaldamento globale è più vicino di quanto possiamo immaginare. Il global warming è nel nostro futuro, ma non deve essere il nostro destino. Pensiamoci su.