KEEP ON TUNE: FEIST- METALS

Esce oggi Metals il terzo disco solista di Feist.
Feist's third record is out today.

Sono passati due anni da quando recensii, in ritardo, l'ultimo disco di Leslie Feist e finalmente torno a parlare di lei dopo tutto questo tempo. La voce di Dio, come spesso si sente chiamare ai concerti, torna oggi alle orecchie di tutto il mondo con un disco di un'intensità rara, che scorre in perfetta armonia con questo autunno che tarda ad arrivare. Registrato lo scorso Febbraio in una super baita in California tra vento e temporali Metals si riassume tutto nella front cover, uno specchio d'acqua contornato da aspre montagne che costituisce una perfetta scenografia per le note contenute all' interno. Un paesaggio di 12 tracce in cui la voce calma e una fedele chitarra in perfetto stile folk riflettono come l'acqua del lago i profili aspri delle montagne [batterie/ bassi/ chitarre elettriche] che vengono a graffiare, spezzare e sincopare. Sono sempre meno le occasioni per ammiccare al pop [How come you never go there, Undiscovered first, Get it wrong get it right] e sempre di più quelle per accostare le melodie alla feist a degli arrangiamenti più rock, scuri e sontuosi, quasi notturni e dallo stile impeccabile [The bad in each other/ A Commotion/ Anti-Pioneer]. In autunno anche Dio si mette comodo a guardare il verde dell' estate diventare marrone senza troppa voglia di scherzare.
It's been two years since i posted a late review of Leslie Feist's last album and finally i'm back, speaking about her after so long. The voice of God, as she's named often by the crowd at her gigs, is out today straight at everyone's ears with a rarely intense album that flows in perfect armony with this autumn wich is teribly late. Recordered last February in a sort of wooden house in California under wind and storms Metals can be summed up on his front cover, a quiet pond surrounded by rocky mountains, a perfect scenery for the songs inside. A landscape made of twelve tracks where quiet voices and a "faithful" guitar reflect, like the water in the pond, the hard edges of the mountains [Drums/ bass/ electric guitars] that comes to scratch, brake and syncopate. The chance to wink with pop are less and less [How come you never go there, Undiscovered first, Get it wrong get it right] rather than the times when the Fest-style melodies are combined to darker rock arrangements, wich give to the music an opulent and kind of nightly mood [The bad in each other/ A Commotion/ Anti-Pioneer] with a flawless style. Even God mekes himself comfortable in autumn and look at the green becoming brown without playful intentions.







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