Un’opera che cresce e si evolve quanto più viene vista: è Anastatica sensibile di Daniela Di Maro,
che ha vinto la prima edizione del concorso “Un’opera per il castello” (Castel
Sant’Elmo, Napoli).
A
work that grows and evolves more it is seen: it is Anastatica Sensibile's
Daniela Di Maro, who won the first edition of "A work for the Castle"
(Castel Sant 'Elmo, Naples).
L’installazione è formata da quarantacinque Rose di Jericho in attesa
di schiudersi. L’impianto di irrigazione è controllato da un dispositivo
digitale che permette il rilascio dell’acqua solo in presenza di visitatori.
Quindi, maggiore sarà l’afflusso di persone in visita, più velocemente e con
maggiori risultati il giardino prenderà vita e diventerà lussureggiante.
L’intento dell’artista è sensibilizzare il pubblico all’arte,
eleggendolo a responsabile della conservazione e trasmissione della cultura.
Infatti, Anastatica sensibile
coinvolge i suoi fruitori direttamente, tanto che la sua stessa esistenza e
sopravvivenza nel tempo dipendono da essi in maniera imprescindibile.
L’opera è tutta metaforica e se l’uomo diviene “nutrimento” per
l’arte, la cultura può “fiorire” solo in un ambiente che ne abbia cura.
The
installation consists of forty-five Rose of Jericho waiting to bloom. The
irrigation system is controlled by a digital device that allows the release of
water only in the presence of visitors. Thus, the greater the influx of people
visiting, faster and more successfully the garden come to life and become lush.
The
intent of the artist is sensitize public to art, in electing him responsible
for the preservation and transmission of culture. In fact, Anastatica Sensibile
directly affects its users, so that its very existence and survival in time
depend on them so unavoidable.
The
work is all metaphorical, and if man becomes "sustenance" for art,
culture can "bloom" only in an environment that take care of him.
Daniela Di Maro approda a quest’opera dopo una lunga ricerca sulle
relazioni tra natura e artificio, per la quale si è dedicata alla costruzione
di dispositivi che, utilizzando la tecnologia, inducessero un riavvicinamento
tra l’uomo e la natura.
Audio-Sphere ad esempio è
un’installazione sonora in cui lo spettatore sperimenta la dissociazione
sensoriale: mentre la vista percepisce uno degli elementi (acqua, terra, fuoco,
aria), l’udito sente il rumore di un altro.
Daniela
Di Maro comes to this work of art after a long research on the relationship
between nature and artifice, for which she dedicated herself to the
construction of devices, that, using technology, induce a rapprochement between
man and nature.
Audio-Sphere for example is a sound installation in which the viewer experiences
the sensory dissociation: while the view perceives one of the elements (water,
earth, fire, air), the ear hears the sound of another.
Ivy Noise invece è un
groviglio di cavi elettrici che si inerpicano sulla parete, come fossero una
pianta di edera. Questi “rami” tentacolari terminano in insoliti fiori, formati
da speakers e altoparlanti, che emettono, non profumi inebrianti, ma i suoni
circostanti ricampionati in tempo reale. Così, anche in questo caso l’opera si
anima grazie ai suoi stessi fruitori, e i rumori dei passi, le voci, i
movimenti, diventano una linfa vitale per il completamento dell’installazione.
Ivy Noise instead is a tangle of electrical cables that climb up the wall, as if
they were an ivy plant. These tentacular "branches" end in unusual
flowers, consisting of speakers, which emit no scents, but the surrounding
sounds resampled in real time. Thus, in this case the work come alive with its
own users, and the sounds of footsteps, voices, movements, become a lifeline to
complete installation.
Nelle opere della Di Maro nulla resta immobile o immutato, ma tutto si
trasforma in un infinito e imprevisto processo di metamorfosi estemporanea.
In
the works of Di Maro nothing stands still or unchanged, but everything turns
into an endless and unpredictable process of metamorphosis extemporaneous.
Daniela Di Maro, nata a Napoli nel 1977, vive e lavora tra Napoli e
Milano.
Le sue ricerche indagano le relazioni che intercorrono tra i processi
vitali, propri dei sistemi naturali, e le opportunità intrinseche al progresso
tecnologico. Le sue sperimentazioni conducono alla forte connessione tra le
dinamiche della natura e le potenzialità dovute alle tecnologie nate
nell’ultimo secolo.
Tra le principali mostre ricordiamo: Videoart Yearbook, sedi varie, 2011; IN_Sonora, VI Muestra de Arte Sonoro e Interactivo, IED, Palazzo
Altamira, Madrid, 2010; 31 artisti vs
20mq, Visualcontainer [.box] Project Space, Milano, 2010.
Daniela Di Maro, was born in Naples in 1977, lives and works between Naples and Milan.
His
research investigates the relationships between the processes of life, its
natural systems, and opportunities inherent in technological progress. His
experiments lead to the strong connection between the dynamics of nature and
the potential due to the technologies created in the last century.
Among
the major exhibitions: Videoart Yearbook, various locations, 2011; IN_Sonora, VI Muestra de Arte Sonoro e Interactivo,
IED, Palazzo Altamira, Madrid, 2010; 31 artisti vs 20mq, Visualcontainer [.box]
Project Space, Milan, 2010.