Traffic Free Festival, dopo aver registrato nelle edizioni precedenti l’eccezionale partecipazione di oltre 700.000 persone, è il più grande evento gratuito in Italia e con ogni probabilità su scala continentale.Le iniziative organizzate nell’ambito dell’evento si articolano intorno a una parola chiave: trasformazione. Lo stesso Traffic cambia, spostandosi dal Parco della Pellerina all’area verde adiacente la Reggia di Venaria Reale.Restano comunque postazioni nel centro di Torino, per mantenere aperto e vitale il collegamento fra Traffic e la città. A Palazzo Madama si tiene la prima esposizione italiana delle opere figurative di Antony Hegarty (con la presenza dell’autore), mentre la sezione cinematografica ha luogo come sempre presso le sale del Museo Nazionale del Cinema e la coda notturna del festival si dipana nel consueto scenario dei Murazzi del Po. E proprio nell’anno in cui il main stage del festival è fuori Torino, l’attenzione del festival verso la scena locale (musica, arte contemporanea e letteratura), simbolo della trasformazione postindustriale della città, viene potenziata da iniziative speciali. Ma in particolare vi è nella giornata inaugurale una proiezione del classico di Dario Argento Profondo rosso eccezionalmente sonorizzata in presa diretta da Claudio Simonetti, autore della colonna sonora.
Nel programma del festival spiccano le presenze di artisti che si esibiscono a Traffic in esclusiva nazionale. Anzitutto Nick Cave, a cui la direzione di Traffic dedica un’intera sezione tematica declinata su scala letteraria e cinematografica. Quindi i Primal Scream, punti di riferimento al crocevia fra rock e dance. E infine gli Underworld, pionieri della techno divenuti celebri ai tempi di Trainspotting, nell’occasione preceduti sul palco dalla nuova diva indie Santigold e seguiti da artisti italiani da esportazione come Crookers e Bloody Beetrots, protagonisti del party di chiusura.
Aggiungo solo, che io ci sono stato nel 2007, partendo con una punto bianco aziendale, senza aria condizionata e tutta di un fiato, per vedere live la sera stessa, un quarto d'ora dopo l'arrivo, i Daft Punk e dico che ne è valsa la pena...poi fate voi...