"Mi dite tutti, continuamente, di essere normale: ma cosa c'è di tanto speciale nella normalità?"
(Toby Regbo alias James Sveck, “Un giorno questo dolore ti sarà utile” di Roberto Faenza)
Secondo film americano di Roberto Faenza, è la storia di James Sveck, un giovane in piena crisi esistenziale, considerato un disadattato, incompreso dai coetanei, ma anche dagli adulti, la madre, gallerista all’ennesimo matrimonio fallito, il padre, dedito alla chirurgia plastica (su se stesso ovviamente) e la sorella, che poco più che ventenne è impegnata a scrivere le proprie memorie. Tratto dall’omonimo romanzo di Peter Cameron, bestseller nel 2007, è la fedele trasposizione del racconto, la cui forza visiva dei dialoghi, ma anche dei personaggi indiscutibilmente colpisce. Ma quello che arriva, come un pugno allo stomaco è proprio quel titolo, quella frase che tutti, almeno una volta nella vita, ci saremmo voluti sentir dire.
Un giorno questo dolore ti sarà utile. No, non è vero. Ditelo a Cameron, ditelo a Faenza.