BIBBIA SCRITTA A MANO
E' stato da poco creato infatti, un braccio meccanico chiamato Robotlab, che al suo estremo monta una penna ad inchiostro continuo, tarata a dovere per trascrivere con una precisione totale, ogni singola lettere in stile gotico nel testo sacro ai più conosciuto: la Bibbia.
Ha impiegato 7 mesi il robot a trascrivere il tutto, partendo dall'Antico Testamento scrivendo su un rotolo di carta continuo; niente male, sarebbe un sogno vedermi trascritta la tesi a mano..magari intanto inizio a scrivermela da solo..
CHRISTMAS BY COLOR
E' ancora in fase di creazione, aperto per far contribuire chiunque, il poster intitolato Christmas by colour, dove, fino a venerdì 28 novembre, è possibile mandare un'idea del proprio oggetto natalizio legato ad un colore pantone; le richieste più originali saranno riportate nel calendario..affrettatevi!
DISCOUNTS HUNTER
La moda dei saldi sta ormai ( e fortunatamente) tramontando... Insomma lo abbiamo capito tutti che anche a prepararsi con buona volontà ad arrivare per primi il primo giorno di saldi sul nostro negozio preferito non ci frutterà che qualche cosetta che ci siamo fatti piacere per forza (perchè a casa a mani vuote non si torna mai quando si è partiti con la smania di spedere euros).
Allora perchè non darsi all e-shopping?
INK vi segnala RetailMeNot il sito che vi seganala e trova i codici per ricever sconti diretti in moltissimi shop della rete... Ce n'è per tutti i gusti: design; tech; viaggi, fino all'abbigliamento (ovviamente!). Potete spulciarvi la home page come se foste in un negozio vintage per scovare le offerte oppure inserire lo shop che vi interessa e controllare se ci sono codici sconto disponibili. Se ne trovate non dovete far altro che rimepure il carello e inserire il codice nell'apposito spazio al momento di svuotare carrello (e carta di credito) alla cassa. Nel sito, oltre a poter far parte della community di cacciatori di sconti, potete trovare un sacco di servizi e segnalazioni su store on line e utility per il vostro computer (Mac) come le Widget...WHY NOT?
while i was writing this post i was listening to Baricco City Reading by Air & Alessandro Baricco
TABOOmeet INK and SCUOLA FURANO @ URBAN CLUB
Come se non bastasse,la grande serata, organizzata dallo staff di KIFKIF(ne sentirete ancora parlare...) vedrà la collaborazione del "best t.shirt store in town", TABOO, che per l'occasione si prepara ad esplodere, lanciando anche il coming soon del suo nuovo blog...signori restate sintonizzati perchè se guardate bene il flyer dell'evento, sopra la data di loghi ne compaiono tanti, ed anche se con nuovo style, uno lo conoscete bene già da tempo...TUTTI INVITATI!!!!
Per maggiori info contattare KIFKIF, dj FAB, URBAN CLUB.
ORIGINAL TOYZ@ARTE2 GALLERY
proposta da ARTE DUE Gallery di Matteo Chigorno, TDK Art D-Vision e Associazione Italiana
Writers per il 2008-2009. Una collettiva di dodici artisti provenienti dalla street art, invitati a creare toys come sculture inedite, pezzi unici.
Se gli eventi che legano l'arte ai toys vedono generalmente gli artisti impegnati in una customizzazione, Original Toyz propone invece lavori creati ex-novo. I dodici artisti invitati hanno avuto carta bianca, ognuno di loro ha potuto realizzare il proprio, personalissimo, toyz
partendo da zero e utilizzando appieno la propria potenza creativa.
Lavori singoli che confluiscono in un confronto tra i “toyz artists” (o “toyz designer”), ovvero
artisti che lavorano esclusivamente realizzando toys – Gianzo, Onibaka, Phil Toys,
Hackatao – e artisti conosciuti a livello internazionale soprattutto per i loro lavori di street art
– Etnik, Gatto, Joys, Krea79, AleAndreW Team (Mr.Wany+Ale), Rendo, Thoms, Iena Cruz.
WHEN: 13 novembre 2008 – 12 dicembre 2008
WHERE: Milano@ARTE2 GALLERY
ENTRY: free.
TIME: da lunedì a venerdì 15.00 – 19.00 e su appuntamento
CONTACTS: Tel. +39 0292872977, +39 3337091610
www.spazioartedue.com
www.myspace.com/artedue; www.myspace.com/tdkcrew
FLAT BULB
Presentata al salone del design di Tokyo, non ho ben capito se sia ancora un prototipo o già in vendita...non è che poi abbia tutta questa familiarità con il giapponese..
FIFTY PEOPLE, ONE QUESTION
Niente altro da aggiunere, tutto da vedere.
Fifty People, One Question: New Orleans from Benjamin Reece on Vimeo.
KHAA PINS
Il suo nome d'arte è KHAA, noi ce lo siamo intervistati ed oltre ad una bella chiaccherata, ci ha anche creato due pins, customizzate e uniche solo per noi di INK!
È un marchio creato da Khaa (pseudonimo di Alexandros Korossoglou), che a partire dal febbraio 2008 realizza spille in collaborazione con diversi artisti, micro-creazioni caratterizzate dall’unicità dei singoli pezzi.
COME È NATA L'IDEA DI CREARE LE PINS?
Khaa PINS! nasce grazie all’incontro con Taboo avvenuto nell’autunno del 2007, per merito di Gemma*, prima (e permanente!) collaboratrice del marchio.
In quel periodo Taboo aveva appena lanciato la sua linea di spille, che mi furono regalate proprio da lei. Quando mi portò da Taboo per acquistarne altre, vedemmo che i pezzi erano realizzati lì per lì, così chiesi se era possibile inviare ai ragazzi della crew delle mie grafiche per le loro spille. Iniziò così una prima fase della collaborazione con Taboo.
Resomi però conto che era possibile finalmente realizzare delle vere pins (dovete sapere che ci furono dei tentativi già nel 2002, con materiali come Cernit, spille da balia e filo di rame, forieri di ovvie difficoltà), iniziai la ricerca degli strumenti necessari, conclusasi con l’arrivo dal Texas della mia fidata pressa e di mille spille (che saranno bruciate in tre mesi!).
Da qui inizia la seconda fase di Khaa PINS!, con le prime collezioni di pins esposte a Ferrara durante gli appuntamenti della FAF e presso Taboo, la serie creata per il Drugstore a Lignano Sabbiadoro (locale storico per la musica reggae nel Nordest) e le collaborazioni con Gemma* e Sketch®.
Gli appuntamenti “DIY” e “Khaa Do Pins Live”, assieme alle ultime collaborazioni con L1Ll0! e Milla a Bologna segnano la fase attuale del marchio Khaa PINS!.
COM'E' STATA LA RISPOSTA DEI COLLEZIONISTI?
Vengono colpiti dalle tecniche di realizzazione delle pins, che oltre a rendere in modo unico le composizioni fanno sì che non ci sia una spilla identica alla loro, la rendono personale.
Posso dire che è proprio questa la caratteristica più forte delle Khaa PINS!: essere un oggetto personale di chi le indossa. E potete immaginare quanto questo aspetto sia accentuato quando la spilla viene realizzata su richiesta, quando bisogna non solo soddisfare il gusto del committente, ma pure la sua idea.
E TU?! SEI ANCHE TU UN COLLEZIONISTA DI PINS?!
Certamente! Ed è anche una passione logorante, poiché necessita di pazienza e fortuna. Ma l’aspetto peggiore è questo: porta molto rapidamente a sviluppare un’invidia feroce: ricordo ancora certe occhiate assassine lanciate a passanti innocenti solo perché la loro spilla era non, stupenda, magari era solo curiosa!
Devo ammettere che ora le cose sono nettamente migliorate, mi sento come un bambino che può avere quando vuole la sua caramella preferita …
Una menzione particolare va però fatta alla Facoltà di Architettura di Ferrara, dove sono iscritto: per ogni festa organizzata dagli studenti, e in particolare per la Quattro Giorni delle Arti, sono state realizzate delle pins dai migliori grafici della facoltà, tra i quali Pietro Baraldi, Giacomo Beccari (alias BRISA®, BrodoBroduction), Gianluca Gimini (alias Gimma) e Rosario Carotenuto (Ros). Le spille non venivano utilizzate solo come ricordo, ma pure come “biglietto d’ingresso”, e sono tutt’ora oggetto di collezione.
Essere nato come creatore di spille in questa facoltà mi ha sicuramente favorito.
HAI MAI PENSATO DI ALLARGARE I TUOI ORIZZONTI (toys in vinile, canvas, grafica...)?!?
Non mi fermo mai, e credo che si veda pure nelle mie spille, con lavorazioni che vanno dagli origami al punto croce (sic!), sembra quasi che abbia una naturale tendenza all’incontro di nuove tecniche. Le spille sono un gioco fantastico, e quasi la sintesi ultima del design nella sua componente estetica: richiedono concisione estrema, fattura accurata e composizione senza errori. Così come applico le fabbricazioni più disparate alle spille, cerco di apprendere da queste per i lavori a scala maggiore.
Continuo a coltivare la mia passione per la grafica e la modellazione 3D, sia per collaborazioni, per le mie promozioni e per i miei studi in architettura.
Per sua stessa natura il marchio Khaa PINS! è aperto alle collaborazioni, che sono tanto più fruttuose quanto più sono distanti i campi di pertinenza di coloro che si incontrano.
(“I hope that someone gets my message in a bottle” =D )
DOVE SI POSSONO TROVARE LE TUE PINS?!?
Le Khaa PINS! sono disponibili a Perugia presso Taboo e a Lignano Sabbiadoro al Drugstore, dove le collezioni vengono aggiornate ogni mese; per gli abitanti di Ferrara basta contattarmi via mail e le consegnerò loro personalmente.
Se volete invece riceverle via posta potete sempre contattarmi via mail, effettuando il pagamento tramite PostePay: spero di completare sulla pagina web la sezione per la vendita via web al più presto.
Ricordo inoltre che periodicamente ci sono gli appuntamenti “Khaa Do Pins Live”, dove vengono realizzate le spille su richiesta sul momento, già tenutisi a Ferrara, Perugia e Lignano Sabbiadoro. Controllate la mia pagina web per conoscere le date.
COME NASCONO LE ISPIRAZIONI PER LE TUE OPERE?
Mi piace pensare che le spille siano delle piccole poesie, degli haiku, da imprimere rapidamente sulla scocca.
A differenza di quanto possa accadere per una spilla realizzata al computer, dove incidono solo due caratteristiche della comunicazione (contenuto e codice), nelle Khaa PINS! è determinante il materiale utilizzato, che potremmo definire come codice ulteriore, come timbro dell’immagine (perdonatemi la sinestesia).
Pertanto l’ispirazione può arrivare non solo da un’idea compositiva, ma pure da un oggetto o da un materiale, riconducendomi al tatto, che è il senso che domina il “codice ulteriore” e influenza la vista. Così ho iniziato a raccogliere i materiali cartacei (e non) più disparati, che utilizzo nelle composizioni.
Interagire così a fondo con gli elementi della spilla provoca un rifiuto del ricorso all’imitazione: il codice utilizzato nel messaggio (che è la spilla stessa) deve essere perlomeno realistico.
Affinché arrivassi a questo è stato necessario infrangere tre tabù, corrispondenti ai tre componenti della spilla (scocca, piano illustrato, pellicola), che, in tre momenti diversi, sono stati letteralmente trapassati (vedi rispettivamente: “Too Deep!”, “Squarcio nel Telo”, “Square”).
I TUOI DESIGNER PREFERITI?!
Tra i maestri: Bruno Munari, Charles e Ray Eames; per la grafica: Marcello Dudovich, Max Huber e la scuola sovietica.
Per il design contemporaneo: Aroundesign e Paolo Ulian, mentre sono molto affascinato dalle ricerche di Bart Hess.
Non smetterò mai di essere grato a L1Ll0 di avermi fatto conoscere Tokyoplastic diversi anni fa, che rappresenta il mio ideale di grafica tridimensionale.
Infine Enric Miralles (anche se non appartiene propriamente alla categoria), ultimo erede dell’espressionismo catalano in architettura.
CI DAI QUALCHE ANTICIPAZIONE SULLE PROSSIME CREAZIONI E, SE CI SARANNO SUI TUOI PROSSIMI PROGETTI?!?!
Spero di continuare con gli appuntamenti “Khaa Do Pins Live”, che sono un ottimo banco di prova e di sperimentazione.
Per quanto riguarda i progetti personali sto studiando il packaging delle Khaa PINS!,
mentre i miei sforzi sulle tecniche di lavorazione sono concentrati su colori a rilievo, tessuti e acetati.
Sulle collaborazioni artistiche vige il massimo riserbo, mentre posso dirvi che sto per avere due nuovi punti espositivi, entrambi a Ferrara (Tasmania e Romei).
Spero che possa consolarvi il fatto che sarete i primi a conoscere le novità, appena sarà possibile!
SE QUALCUNO VOLESSE UNA PINS PERSONALIZZATA, COME PUO' COMMISSIONARTELA?
Può contattarmi tramite la mia pagina Myspace o via mail.
Inoltre all’indirizzo sottoscritto può trovare la schedina “DIY” in formato .pdf, sulla quale disegnare la sua bozza o il disegno definitivo.
Consiglio ovviamente di guardare il catalogo online per trovare spunti e idee.
CE LA FAI UNA SPILLA DEDICATA AD INK!?
Certo. Eccola!
OBAMA
Arrivò poi il periodo Bush, comprese tutte le scelte che furono fatte, l'attacco subito alle Torri Gemelle, l'inizio della guerra in Iraq, il pugno duro sulla politica estera e le ferme decisioni in campo militare; non è la prima volta che il "pugno duro" viene usato simbolicamente, non solo chi è al potere molte volte esprime le proprie idee.
James Meredith intraprese una marcia di duecento chilometri da Memphis a Jackson, in Mississipi, nel tentativo di dimostrare ai neri che non vi erano ragioni per temere aggressioni iscrivendosi nelle liste elettorali. Dopo pochi chilometri, durante una rappresaglia scatenata dagli oltranzisti bianchi, Meredith fu ferito da un colpo di arma da fuoco. Fra gli insulti dei bianchi, la marcia fu portata a termine dagli altri esponenti del movimento, come Martin Luther King e Stokely Carmichael. In quell'occasione quest'ultimo, a Jackson, lanciò per la prima volta lo slogan "Black Power".
Estate 1968, finale dei 200 metri alle Olimpiadi di Città del Messico. Primo Tommie Smith, terzo John Carlos. Sul podio i due afro-americani ricevono le medaglie alzando il pugno in un guanto nero. Un gesto silenzioso, rispettoso e fragoroso a sostegno del Black Power, dei diritti civili e dei marginalizzati del mondo. Una delle immagini più significative fissate nella memoria storica del pianeta, ben oltre l’ambito sportivo. Quasi 40 anni dopo, Tommie Smith illustra gli antecedenti e i dettagli di quel gesto, cosa ha significato per lui e per la sua vita, nonchè i riflessi per un’intera generazione.
Alla domanda: "Tommie Smith, bring us back to this moment in Mexico City", egli rispose: "In retrospect—hello, David, by the way. In retrospect, it was a time when, of course, as mentioned earlier, social change, the assassinations, the apartheid situation was very strong, the Democratic convention—a lot of things was changing, especially on college campuses. The students were, I think, ready for a change, and I think they prompted the issue, the situation, by getting involved themselves. And, of course, being a college senior and an athlete on the world level, I was asked many times over, not just by students, but by politicians and sociologists, what was my take on the different changes and the system that didn’t represent those who had put in work in terms of lives from slavery to that point and what would be my contribution to the feeling, to the need to bring about a change, so the future generations must understand that it was history, and it is history, and that must be addressed.
So I was one of the people that was brought to the opening of that door to walk through and speak on terms of the change, which I was a part of. And I’m still to this day not unhappy because of what happened. In fact, I’m very happy and very proud that—it took forty years, but people are finally beginning to see that what happened in ‘68 wasn’t a dejection of the American flag, only the way that an African American was treated in a country that did not represent them in terms of their input in the growth of that country."
Era un segno di protesta passiva il pugno alzato, un dire al mondo, che in quel momento, un afro-americano in USA non era poi così libero di dire la sua, erano sicuramente tempi difficili, fatto sta che i due vennero squalificati e privati delle loro medaglie.
Ieri notte, lo stato dell'Ohio ha dato la maggioranza di voti a Barack Obama, praticamente consegnandogli la volata finale e la presidenza dello stato americano; una notte completamente diversa, dove per la prima volta nella storia americana, nella Casa Bianca va al potere un afro-americano; cambio di rotta quindi, non di una piccola parte di popolazione, ma di un'intera nazione, che per la prima volta dopo anni, si vede rappresentata da un personaggio che può risultare scomodo, un tale che forse qualche anno fa avremmo visto su qualche fiction americana, su qualche locale al violoncello di un buon gruppo jazz o come giornalista a far foto e domande ma che da oggi invece, altro non è che il primo presidente di colore della storia americana.
MOSSENGER
Mossenger (moss + messenger) E' il nome dell' UrbanEcoProject delle artiste Anna Garforth e Eleanor Stevens riunite sotto il nome di El&Abe . Lo studio/organizzazione fa proprio il concetto di sostenibilità e promuove progetti creativi che abbiano un impatto positivo sull'ambiente utilizzando solo materiali naturali e/o organici. Al grido di: "Abbandonate le bombolette e scrivete col muschio!" (che in inglese è Moss appunto) le artiste hanno iniziato a scrivere frasi e slogan con lettere ritagliate dal muschio su luoghi abbandonati o degradati della fair Londra... facendo aderire alle pareti le ecoscritte queste si insediano sulla parete . Il muschio successivamente si appropria della parete "contaminando" lo spazio urbano dando una chance alla natura di rivincita sul cemento.
Ma quindi Kate MOSS in italiano suonerebbe Katia Muschio!?!
ADVANCED STYLE
Ritratti infatti in queste foto, ci sono le persone che credo a tutto pensino (ritirare la pensione, fare la messa in piega il venerdì pomeriggio, guidare per chilometri rigorosamente in prima e possibilmente con il freno a mano dell'auto ancora ben tirato) tranne che finire in rete: gli anziani.
Così, se avete nonne glamour o bisnonni fashion, mandate pure le foto a loro, ve le posteranno nel blog e vi recensiranno anche gratis un vostro parente..invidiosi è?