Sicuramente ha un posto di tutto rispetto all'interno del panorama italiano del design. Se poi analizziamo un secondo la sua filosofia di lavoro scopriamo tutto un mondo. PRATICITA', ECONOMICITA', ETERNITA'. Qualità a prezzi accessibili e possibilmente nel rispetto dell'ambiente è un trinomio che oramai sembra aver preso piede ma per Giulio Iacchetti è una filosofia dall'inizio della sua carriera. Lavorando per Eureka!Coop (la prima linea di design da "supermercato" con oggetti dai 2 ai 10 euro), Pandora design e giocando brillantemente con i doppi sensi ha reso utili carte geografiche, piazze, e l'intera basilica di S.Pietro... Ispirandosi poi al modo di fare design degli anni '50 (quando i mezzi erano pochi ma le idee semplici ed efficaci) ha realizzato oggetti come il Moscardino (che ha vinto il Compasso d'oro nel 2001) posata multiuso biodegradabile; Bye Bye Fly (2007) , paletta schiaccia-mosche con reticolo di mappe urbane di varie città; Feedcard, set di posate in formato bancomat e il famoso St Peter squeezer, spremiagrumi ispirato alla piazza del Vaticano. Un pò una voce fuori dal coro che vorrebbe il design fuori dalla portata della moda dove "ciò che indossi oggi non sarà di tendenza domani", e un ritorno allo spirito dell'eterno come quei fantastici oggetti so fifties che probabilmente ancora oggi sono funzionanti nelle soffitte di casa nostra.
Giulio Iacchetti
2008-05-14T10:04:00+02:00
MIC
design|Giulio iacchetti|