F E M I C O N I S M | FLORIA SIGISMONDI

Floria Sigismondi ci racconta di “entropici sottomondi abitati da anime torturate ed esseri onnipotenti”, mondi paralleli, devastati, alieni, ma inconfondibilmente legati alla nostra realtà, come fossero l’ombra di noi stessi...

Floria Sigismondi tells us of "entropic underworlds inhabited by tortured souls and omnipotent beings", parallel worlds, devastated, aliens, but unmistakably related to our reality, as the shadow of ourselves…


Un’immagine certamente surreale e macabra, un effetto di sicuro impatto, ma un immaginario che inaspettatamente affonda nella tradizione: dalla mitologia greca a quella biblica.

Certainly surreal and macabre image, an effect of great impact, but that unexpectedly sinks into tradition: from Greek mythology to the Bible.


Soprattutto donne, investigate ed enfatizzate nella loro femminilità. Femminilità di cui l’artista ci svela il background socio-culturale e la simbologia più profonda con immagini disseminate non solo nelle fotografie e nelle installazioni, ma anche nei videoclip che ha realizzato per accompagnare i brani musicali di Marilyn Manson, David Bowie, Björk, The Cure, Muse e molti altri.

Mostly women, investigated and emphasized in their femininity. Femininity which the artist reveals the socio-cultural background and the deeper symbolism with images scattered not only in photographs and installations, but also in the videos that she has made ​​ to accompany the music of Marilyn Manson, David Bowie, Björk, The Cure, Muse and many others.

Nel video musicale per la canzone Blue orchid dei White Stripes una Eva contemporanea avanza incerta e ondeggiante, arrampicata in scarpe improbabili e così stereotipata a metà tra la femme fatale in tacchi a spillo e la ballerina sulle punte. Inevitabilmente anche questa “prima donna” cade nel peccato originale, ma, a differenza del racconto sacro, qui sfugge al senso di colpa e al pentimento, e gode nell’abbraccio di una miriade di serpenti. (guarda qui il videoclip completo)

In the music video for the song Blue Orchid by The White Stripes, a contemporary Eve advances uncertain and wavering, climbing unlikely shoes, and so in the middle between the stereotypical femme fatale in high heels and dancing on the tips. Inevitably even this "first woman" falls in original sin, but, unlike the sacred story, here escapes the guilt and repentance, and enjoy the embrace of a myriad of snakes. (watch here the video)

Nelle sculture dell’artista italo - canadese la donna è invece ridotta a manichino, bambola dall’esplicita connotazione erotica. Questi corpi, fortemente ispirati alle opere di Hans Bellmer, ci parlano di una realtà extra-umana, ibrida, con donne dai seni in eccesso e dotate di innesti cyber-tecnologici: si tratta di una riflessione sulla continua ricerca di una bellezza sempre più artificiale, una denuncia delle possibili deviazioni dovute ad un progresso incontrollato della scienza, una dichiarazione dei timori di fronte agli incessanti superamenti dei limiti umani.

In the sculptures of the Italo - Canadian artist, woman is instead reduced to a mannequin, doll with explicitly erotic connotation. These bodies, strongly inspired at Hans Bellmer‘s works, speak of something extra-human, hybrid, with extra-breasted women and with cyber-technology implants: it is a reflection on the ongoing search for a beauty more and more artificial, a complaint of possible deviations due to the uncontrolled progress of science, a statement of concern in the face of incessant overcomings of human limitations.

Queste ultra-donne incarnano l’utopica chirurgia del DNA di Human Upgrades, sito-fake che propone modificazioni corporali volte alla semplificazione delle funzioni (con un naso con un’unica narice) o all’aumento del piacere sessuale (con la moltiplicazione dei capezzoli).

These ultra-women embody the utopian DNA surgery of Human Upgrades, site-fake that proposes changes of the body, aimed at simplification of functions (with a nose with one nostril), or increased sexual pleasure (with the multiplication of the nipples).

La figura femminile dotata di numerose mammelle del resto è già presente nella cultura greca, in cui Artemide, Signora di Efeso, simboleggiava la fertilità proprio grazie all’abbondanza di seni sul suo corpo. E infatti la Sigismondi non manca di mostrarci un’inconsueta rappresentazione della madre, anch’essa mutata, così come i suoi figli, eredi della post-organicità.

The female figure with many breasts, however is already present in Greek culture, in which Artemis, Lady of Ephesus, symbolized fertility thanks to the abundance of breasts on her body. And in fact Sigismondi does not fail to show an unusual representation of the mother, changed, as well as her children, heirs of the post-organic.

I bambini rappresentati dall’artista nel videoclip per Untitled 1 (Vaka) dei Sigur Ros giocano col fango come fosse neve e portano sul volto maschere antigas. (guarda qui il videoclip completo)

The children represented by the artist in the music video for Untitled 1 (Vaka), Sigur Ros, play with mud like it was snow and they wear gas masks on the face. (watch here the video)

Come già nel film Dillinger è morto di Marco Ferreri, la maschera antigas indica l’asfissia dell’uomo moderno, alienato e oppresso in una società fuori della sua portata, costretto in un ambiente per lui “irrespirabile”. (guarda qui un estratto dal film)

As mentioned in the film by Marco Ferreri, Dillinger is dead, the gas mask indicates the asphyxiation of modern man, alienated and oppressed in a society out of his reach, forced into an environment for him "unbearable”. (watch here an excerpt from the film)

Le figure di Floria Sigismondi, che sembravano concretizzazioni di incubi o prefigurazioni lontane nel tempo e nelle possibilità, appaiono infine una descrizione dei nostri tabù e dei desideri inconsci, una metafora sociale e un iconismo del femminile.

The figures of Floria Sigismondi, who seemed to embodiments of nightmares or prefigurations distant in time and in the possibilities, are at the end a description of our unconscious desires and taboos, a social metaphor and iconism of the feminine.


Floria Sigismondi, nata a Pescara nel 1965, naturalizzata canadese, vive e lavora tra Toronto, New York e Los Angeles.
Conosciuta a livello internazionale per la sua vasta produzione di videoclip musicali, ha esposto le sue installazioni e fotografie in numerosi eventi, tra i quali: Come Part Mental, Museum of Contemporary Canadian Art, Toronto, 2011; Matt Dive Gold, Lipanjepuntin arte contemporanea, Roma, 2009; Sound & Vision, Palazzo della Penna, Perugia, 2006.

Floria Sigismondi, who was born in Pescara in 1965, naturalized Canadian, lives and works in Toronto, New York and Los Angeles.
Internationally famous for her vast production of music videos, she exhibited her installations and photographs in numerous events, including: Come part Mental, Museum of Contemporary Canadian Art, Toronto, 2011; Matt Dive Gold, Lipanjepuntin contemporary art, Rome, 2009; Sound & Vision, Palazzo della Penna, Perugia, 2006.
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